Calcio
Mondiali 2022, la Marsigliese è il simbolo della Francia due volte campione del Mondo
Composta da Rouget de Lisle nel 1792, è senza dubbio uno degli inni nazionali più amati e celebrati di tutti
“Aux armes, citoyens!”. Chi di noi non ha sentito almeno una volta queste parole? Sono le prime del ritornello della Marsigliese, l’inno nazionale della Francia. Una composizione nata in occasione della Rivoluzione Francese, che ancora oggi accompagna la République e i suoi cittadini, anche in occasioni di manifestazioni, come ad esempio la Coppa del Mondo. Ecco dunque testo, significato e traduzione dell’inno della Francia per i Mondiali 2022.
Il testo originale della Marsigliese, e la sua storia
La Marsigliese è il canto rivoluzionario adottato per la prima volta nel 1795 e poi di nuovo dal 1879 come inno nazionale francese. Composta da Rouget de Lisle nel 1792, è senza dubbio uno degli inni nazionali più amati e celebrati di tutti. Un inno alla libertà, quello in cui si chiama i figli della Patria ad abbracciare il giorno della gloria, in nome di una bandiera e di una rivoluzione, quella francese, impressa nella nostra memoria. La storia della Marsigliese è davvero interessante, e merita un approfondimento.
L’inno della Francia sarà ovviamente questo anche per i Mondiali 2022. Ecco il testo che viene cantato dai calciatori.
Allons enfants de la Patrie,
Le jour de gloire est arrivé!
Contre nous de la tyrannie,
L’étendard sanglant est levé, [bis]
Entendez-vous dans les campagnes
Mugir ces féroces soldats?
Ils viennent jusque dans vos bras
Égorger vos fils, vos compagnes!
Aux armes, citoyens,
Formez vos bataillons,
Marchons, marchons!
Qu’un sang impur
Abreuve nos sillons!
La traduzione dell’inno della Francia per i Mondiali 2022
Un inno di ribellione alla guerra e al potere dei soldati del re. Ecco la traduzione dell’inno della Francia per i Mondiali 2022.
Andiamo, figli della Patria,
Il giorno della gloria è arrivato!
Contro di noi si leva
Lo stendardo insanguinato della tirannia,
Sentite sbraitare nelle campagne
Quei feroci soldati?
Vi vengono fin tra le braccia
A sgozzarvi figli e compagne!
Alle armi, cittadini,
Formate i vostri battaglioni,
Marciamo, marciamo!
Che un sangue impuro
Abbeveri i nostri solchi!