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Cronaca

Inquinamento Valle del Sabato, seconda udienza: assente il Comune di Avellino

È andato in scena il secondo capitolo del processo riguardante l’inquinamento della valle irpina. Come nella prima udienza, c’è da registrare l’assenza del Comune di Avellino e di quello di Montefredane. Nuova richiesta di costituzione di parte civile da parte di alcuni cittadini residenti nell’area industriale. Le parti si aggiorneranno l’11 marzo 2020

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Tribunale di Avellino
Foto: procura.avellino.giustizia.it

L’inquinamento della Valle del Sabato è da anni ormai al centro delle cronache della provincia di Avellino. Sono tantissime le battaglie portate avanti da chi cerca di trovare un rimedio a questo angusto problema. Particolarmente attiva sul territorio è l’associazione “Salviamo la Valle de Sabato” guidata dal Dott. Franco Mazza.

Lo scorso 14 novembre 2019, si è svolta la prima udienza che vede 8 imputati chiamati in causa per presunte condotte illecite individuate a norma del D.Lgs 152/2006 e dell’art. 674 c.p., che si inseriscono nell’ambito dell’inquinamento ambientale e delle molestie olfattive.

Le parti offese sono il Comune di Avellino, il Comune di Montefredane e la Provincia di Avellino, solo quest’ultima ha chiesto di essere costituita parte civile. Allo stesso tempo, il comitato a difesa della valle ha recapitato la medesima richiesta al Dott. Corona tramite i propri legali, Avv. Maddalena Fortunato e l’Avv.p. Anna Esposito.

Il tutto è rimasto in sospeso poiché gli imputati avevano avanzato la richiesta di oblazione. La seconda udienza è andata in scena oggi 29 gennaio 2020, nella quale il giudice si sarebbe espresso sulle posizioni lasciate in sospeso tre mesi fa.

Inquinamento Valle del Sabato: udienza rinviata all’11 marzo

Presenti le costituende parti civili, il comitato “Salviamo la valle del Sabato“, difeso dal p. Avv. Anna Esposito e la Provincia di Avellino difesa dall’avvocato Iacobelli. Grandi assenti, nuovamente, nonostante l’invito sui vari canali, i Comuni di Avellino e Montefredane.

Elemento di novità, invece, è stata l’introduzione nel processo di nuove richieste di costituzione di parte civile da parte di cittadini che vivono in prossimità degli impianti per cui oggi si è a processo. Il Dottor Corona, titolare del processo, riservandosi la decisione sulla richiesta di oblazione presentata dagli imputati, già alla scorsa udienza, ha disposto nuovi accertamenti che dovranno essere effettuati dall’Arpac e dal Nucleo Operativo Ecologico dei Carabinieri (N.O.E.), al fine di valutare l’eliminazione del danno prodotto dalla condotte illecite degli imputati onde concedere l’oblazione.

In in attesa delle risultanze il processo è rinviato al giorno 11 marzo 2020.

Nato ad Avellino nel maggio '95 è un giornalista, attivista antimafia e talvolta scrittore un po' troppo malinconico. Grande appassionato di sport, divoratore di libri e ascoltatore incallito dei Pearl Jam.

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