Attualità
Michela Murgia a “L’Espresso Live”: “La ripartenza post-Covid lascia a casa le donne”
La scrittrice e attivista in un lungo intervento/monologo: “Bisogna quindi continuare a contare non per dimostrare che gli uomini che ci sono non meritano di esserci ma per sottolineare che le donne che non ci sono non meritano di non esserci.”
La ripartenza dell’Italia post-Covid sta lasciando le donne a casa. È così che si apre l’intervento di Michela Murgia all’Espresso Live del 19/07/2020. La scrittrice e attivista ha deciso, ormai da tempo, di contare quante donne occupino oggi i ruoli di potere del nostro Paese.
Contare è, secondo Murgia, un esercizio politico importante. Sul palco, però, la scrittrice decide di non condividere numeri, freddi e vuoti, ma i nomi di coloro che occupano ruoli importanti nel Paese a livello politico e culturale, nomi di uomini.
Riprendendo le parole del ministro del Sud Giuseppe Provenzano, che ha recentemente fatto parlare di sé rifiutandosi di sedere al tavolo di lavoro virtuale dell’Associazione Mecenate 90 perché totalmente privo di donne, Michela Murgia parla di una “rimozione di genere”.
Secondo i dati Istat, in seguito alla pandemia, su 10 persone che tornano a lavoro, 7 sono uomini. Su 84mila posti di lavoro persi dopo la pandemia, 65mila sono di donne. “Quando il gioco si fa duro, solo gli uomini possono continuare a giocare”, dice l’attivista dal palco. A testimonianza che la disparità di potere tra uomini e donne (Gender Gap) esiste e non ha niente a che vedere con la meritocrazia ma con le opportunità che vengono offerte e alle donne e agli uomini del nostro Paese e la misura in cui sono offerte.
“Bisogna quindi continuare a contare non per dimostrare che gli uomini che ci sono non meritano di esserci ma per sottolineare che le donne che non ci sono non meritano di non esserci.”