Cronaca
Migranti, truffa sull’accoglienza a Benevento: 5 arresti e 36 indagati
Sotto inchiesta anche un dipendente della prefettura e un funzionario del ministero della Giustizia
Lucravano sulle assegnazioni pilotate dei migranti e sul sovraffollamento dei centri di accoglienza. Un vero e proprio “sistema criminale” che è stato smantellato dalla Polizia di Stato di Benevento, dai Carabinieri del Nucelo investigativo di Benevento e dal Nas di Salerno.
In totale cinque persone sono finite agli arresti domiciliari su decisione del gip della procura campana, mentre altre 36 risultano indagate. Tra questi soggetti ci sono anche un funzionario pubblico, un impiegato del ministero della Giustizia e un appartenente alle forze dell’ordine. Le accuse sono di truffa ai danni dello Stato per il conseguimento di erogazioni pubbliche, frode in pubbliche forniture, corruzione e rivelazione di segreti d’ufficio.
Lucravano sui migranti, 5 ordinanze eseguite a Benevento
L’indagine, partita nel novembre 2015 e coordinata da questa Procura ha avuto origine da un esposto ed ha fatto luce su di una serie di gravi comportamenti illeciti riguardanti la gestione dei centri di accoglienza per migranti della Provincia di Benevento.
Secondo quanto riportato da Repubblica.it a finire agli arresti domiciliari ci sarebbe anche il cosiddetto “re dei rifugiati” di Benevento.
Si tratterebbe di Paolo Di Donato, a capo del consorzio “Maleventum”. L’uomo gestisce tredici centri di accoglienza nel beneventano, che sembrano possano ospitare fino a 800 richiedenti asilo. In pochi anni era riuscito a creare un “impero” milionario sull’accoglienza dei migranti. L’uomo era già finito nel mirino della stampa. Già nel 2016 si parlava “dell’uomo in Ferrari che grazie ai profughi incassa 24mila euro al giorno”, come riportava Il Giornale citando un’inchiesta del giornalista Mario Giordano pubblicata nel libro “Profugopoli” (Mondadori).