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Musica, “Ricordi” è il nuovo singolo dei Pinguini Tattici Nucleari
“Nella canzone una coppia si trova a ripercorrere i propri istanti migliori, insieme ai più difficili e ai più divertenti”, aveva anticipato il frontman Zanotti. Ecco il brano
È stato pubblicato alla mezzanotte tra giovedì 22 e venerdì 23 settembre “Ricordi”, il nuovo singolo dei Pinguini Tattici Nucleari. La band bergamasca, dopo la bellissima Dentista Croazia, stupisce ancora i fan con un’altra canzone da non perdere. Vi proponiamo di seguito testo e significato di Ricordi dei Pinguini Tattici Nucleari.
Qual è il significato di Ricordi dei Pinguini Tattici Nucleari
Il significato di Ricordi dei Pinguini Tattici Nucleari ce l’ha spiegato lo stesso frontman della band Riccardo Zanotti. Con la consueta passione e il trasporto che lo contraddistingue, Zanotti, in un’intervista, ha parlato della nuova canzone della band bergamasca: “Ricordi è una canzone a più strati. A un primo ascolto può sembrare una semplice canzone d’amore, ma in realtà è una storia di speranza e sofferenza. Talvolta i ricordi sono l’unica cosa a cui ci si può aggrappare per vivere una parvenza di normalità, anche in un rapporto di coppia. Una storia d’amore è per definizione storia condivisa, storia d’insieme, e i ricordi sono i mattoni con cui questa si costruisce. È solo nella memoria di momenti belli che il peso di un futuro incerto può trovare sostegno e sollievo”.
Zanotti spiega la complessità di questo brano: “Nella canzone una coppia si trova a ripercorrere i propri istanti migliori, insieme ai più difficili e ai più divertenti. Versano in una situazione di grande sconforto: a causa di una malattia neuro degenerativa lei sta progressivamente perdendo pezzi di sé. Qualche ricordo è frammentato, qualcuno è sbiadito, ma tutti tornano in qualche modo vivi nel momento in cui lui glieli rievoca con piccoli, semplici e dolci gesti quotidiani”.
Il testo della nuova canzone della band bergamasca
Ecco il testo di Ricordi dei Pinguini Tattici Nucleari.
Almeno fino a domattina ti prometto che
sarò la faccia di cui hai più bisogno.
L’amico di scuola che ti ruba le biglie,
un amante impossibile taciuto in un sogno.
“Meglio bruciare che spegnersi lentamente”,
lo ha detto chi non deve illuminare gli altri.
Ma io ho paura sempre di rimanere al buio,
mentire alla tua mente mentre provo a salvarti.
Meglio non dire niente aspettando al mattino,
sorrido se penso al nome che tu mi darai domani,
e re-insegnarti ancora il segno della croce,
così avrò ancora una scusa per toccare quelle mani.
Vedi, ci sono ricordi che mi devi,
sei grande ma ti chiamo ancora ‘baby’.
Ho gli occhi rossi, ma non te ne accorgi,
ti guardo mentre dormi ma solo ieri
c’eri nei giorni neri,
quelli che piove troppo forte per stare in piedi,
ché fottevamo anche la morte volando leggeri,
mi hai chiesto: “dimmi cosa temi, in che cosa credi?”,
la mia risposta sei tu.
Ti stupirà ma non sono più geloso
del passato in cui non c’ero anzi mi manca di più
perché seguivo la topografia del mio da solo
l’astronomia del noi due me l’hai insegnata tu, che ora ti mangi da dentro,
dicono che da spento
una briciola nera al vento
e un buco nero, e un’occhio blu eh
sono poco più di un ‘jamais vu’
tra tutte queste persone,
nella mia testa io gioco a Taboo,
perdo se dico il tuo nome
Vedi, ci sono ricordi che mi devi,
sei grande ma ti chiamo ancora ‘baby’.
Ho gli occhi rossi, ma non te ne accorgi,
ti guardo mentre dormi ma solo ieri
c’eri nei giorni neri,
quelli che piove troppo forte per stare in piedi,
ché fottevamo anche la morte volando leggeri,
mi hai chiesto: “dimmi cosa temi, in che cosa credi?”,
la mia risposta sei tu.
Sbadiglio e prendo la boccetta di Aducanumab ma
e penso che pure stanotte presto finirà
io ti terrò la mano, tu tienimi l’anima
e pure se non sai chi sono non lasciarla mai.
Vedi, ci sono ricordi che mi devi,
sei grande ma ti chiamo ancora ‘baby’.
Ho gli occhi rossi, ma non te ne accorgi,
ti guardo mentre dormi ma solo ieri
c’eri nei giorni neri,
quelli che piove troppo forte per stare in piedi,
ché fottevamo anche la morte volando leggeri,
mi hai chiesto: “dimmi cosa temi, in che cosa credi?”,
la mia risposta sei tu.
La mia risposta sei tu,
la mia risposta sei tu.