Con l’approvazione definitiva al Senato, il nuovo Codice della Strada introduce regole più severe e pene inasprite per garantire una maggiore sicurezza sulle strade italiane. Dall’inasprimento delle sanzioni per chi guida in stato di ebbrezza o sotto l’effetto di sostanze stupefacenti, fino alle fake news che hanno alimentato il dibattito sull’uso degli occhiali da sole al volante, il nuovo testo normativo ha acceso un acceso confronto pubblico. Vediamo nel dettaglio cosa cambia per automobilisti e motociclisti.
Alcol e stupefacenti: tolleranza zero e pene più severe nel nuovo codice della strada
Il nuovo Codice della Strada interviene con misure drastiche per contrastare la guida in stato di ebbrezza e sotto l’effetto di stupefacenti. Per chi viene trovato con un tasso alcolemico tra 0,5 e 0,8 grammi per litro, la multa varierà tra 573 e 2.170 euro, con sospensione della patente da tre a sei mesi. Per valori superiori, si rischiano sanzioni più alte, sospensione della patente fino a due anni e, nei casi più gravi, l’arresto fino a un anno. Inoltre, i recidivi saranno obbligati a installare a proprie spese l’alcolock, un dispositivo che impedisce all’auto di avviarsi in caso di positività al test.
Sul fronte delle droghe, la normativa introduce un cambio significativo: per ritirare la patente non sarà più necessario dimostrare lo stato di alterazione psicofisica del conducente, ma basterà un test positivo che certifichi l’assunzione di sostanze, anche a distanza di giorni o settimane. Per esempio, tracce di THC, principio attivo della cannabis, possono essere rilevate nel sangue fino a tre settimane e nei capelli fino a tre mesi. Questo ha sollevato polemiche, soprattutto da parte delle associazioni antiproibizioniste, che contestano la legittimità di sanzionare chi non è al momento sotto effetto di droghe.
Il messaggio è chiaro, come dichiarato dal ministro Salvini: “Se ti stronchi di canne o sniffi a tempo perso, lucido o no, ti ritiro la patente per tre anni”. Tuttavia, resta il dibattito sull’efficacia e sulla costituzionalità di questa stretta.
Occhiali da sole al volante: la fake news che ha fatto discutere
Tra le molte novità del Codice, una notizia falsa ha alimentato confusione e polemiche: il presunto divieto di indossare occhiali da sole alla guida. Secondo le fake news circolate, il nuovo testo avrebbe introdotto multe salatissime per chi utilizza occhiali scuri al volante, con l’obiettivo di garantire una migliore visibilità e sicurezza. In realtà, nulla di tutto questo è presente nel Codice della Strada.
È legale guidare con gli occhiali da sole, anzi, in molti casi è consigliato per evitare abbagliamenti e migliorare la sicurezza. Tuttavia, il loro utilizzo va calibrato: lenti troppo scure in condizioni di scarsa luce, come in galleria o di notte, possono compromettere la visibilità. È importante ricordare che ogni conducente ha l’obbligo di mantenere una visibilità ottimale e il pieno controllo del veicolo, indipendentemente dagli accessori indossati.
La confusione nasce probabilmente dalla modifica dell’articolo 173, che inasprisce le sanzioni per l’uso dello smartphone alla guida, ma non fa alcun riferimento agli occhiali da sole. Questo fraintendimento, alimentato dalla rapida condivisione sui social, è solo un esempio di come le informazioni fuorvianti possano distorcere il dibattito su temi importanti come la sicurezza stradale.