Attualità
Cambio dell’ora, nella notte tra sabato 29 e domenica 30 ottobre lancette indietro di un’ora
Una pratica che, nonostante si parli da anni della sua abolizione, continua a esistere
La notte tra sabato 29 e domenica 30 ottobre segnerà il cambio dell’ora dall’ora legale all’ora solare 2022. Lancette indietro di un’ora per gli italiani, che alle 3:00 dovranno reimpostare i propri orologi. Un provvedimento oggetto di numerose discussioni sull’abolizione di questa pratica annunciata per il 2022 e sulla sua relativa proroga. Ma la domanda che si fanno in tanti è ben meno si dorme in più o in meno con l’ora solare?
Perché l’abolizione del sistema del cambio dell’ora: il risparmio energetico
Le polemiche e le discussioni sul cambio dell’ora, come accennato, sono state tutt’altro che poche. In Europa da anni si fa strada l’ipotesi di un’abolizione del cambio dell’ora. Ma cosa comporterebbe ciò? Un’ora di luce in più al giorno, nelle ore di maggiore vita “attiva”, e conseguenti consistenti vantaggi in termini di risparmio energetico. Soprattutto in tempi di crisi, potrebbe essere una soluzione all’apparenza banale ma tutt’altro che scontata.
L’idea si era affacciata nel 2019 al Parlamento europeo, come detto, ma di recente gruppi di scienziati hanno rilanciato la proposta. Tuttavia, ad oggi non se ne è fatto ancora niente.
Ora solare 2022: si dorme un’ora in più o in meno?
Le questioni legate all’ora solare 2022 sono, tuttavia, anche più banali rispetto a quanto detto sul risparmio energetico. Gli italiani, infatti, puntualmente cercano su Google se con l’ora solare si dorma un’ora in più o un’ora in meno. La risposta è presto fornita: considerando che sposteremo le lancette indietro di un’ora, si dormirà un’ora in più rispetto a prima del cambio dell’ora.
La sera sembrerà che tutto d’un tratto tramonti prima, mentre al mattino il sole sorgerà un’ora prima. Ma si tratta, ovviamente, di un cambiamento che darà i suoi effetti solo in un brevissimo termine; basterà un giorno (o due, al massimo) per riabituarci ai ritmi a cui siamo già avvezzi.