Cronaca
Ora solare, lancette un’ora indietro nella notte tra sabato e domenica
Alle ore 3:00 del mattino nella notte tra sabato 26 e domenica 27 si sposta l’orologio un’ora indietro. Guadagneremo un’ora in più di sonno, ma non sarà così per tutti
L’ora solare è pronta a fare il suo ritorno in questo 2024, un passaggio ormai familiare che ogni anno, a fine ottobre, segna il cambio di stagione. È quel momento in cui spostiamo le lancette dell’orologio indietro di un’ora, una piccola modifica che sembra avere un impatto più significativo di quanto ci si aspetti: ci chiediamo infatti se davvero riusciremo a dormire di più, come questo cambio influenzerà il nostro quotidiano, e soprattutto quando avverrà esattamente il passaggio all’ora solare 2024.
Ora solare 2024: a che ora spostare le lancette?
Quest’anno, l’ora solare tornerà ufficialmente nella notte tra sabato 26 e domenica 27 ottobre. Sarà precisamente alle 3:00 del mattino che le lancette dovranno fare un salto indietro, riportandoci alle 2:00. Un’ora guadagnata che ci farà respirare un po’ di più la luce del mattino, anche se il prezzo da pagare sarà un tramonto anticipato. Infatti, con l’ora solare le giornate sembrano accorciarsi, e la luce sparisce già dalle prime ore del tardo pomeriggio, lasciando spazio a serate più lunghe e a un’accogliente atmosfera autunnale.
Dormiremo davvero di più? Gli effetti del passaggio all’ora solare
Una delle domande più frequenti in occasione del cambio all’ora solare riguarda proprio il sonno: guadagnando un’ora di riposo, sentiremo davvero gli effetti di questa modifica? Di fatto, il passaggio all’ora solare ci consente di dormire un’ora in più, almeno sulla carta. Spostando indietro l’orologio, possiamo idealmente prolungare il nostro riposo domenicale, e molti approfittano di questa occasione per concedersi qualche minuto extra sotto le coperte.
Questo surplus di sonno, però, non è garantito per tutti: sebbene molte persone si sentano effettivamente più riposate, altre potrebbero invece percepire una sorta di piccolo scombussolamento. Questo perché il nostro corpo segue un ritmo circadiano, una sorta di “orologio interno” che regola il ciclo del sonno e della veglia in base alla luce naturale. Per chi ha un ciclo del sonno più rigido o ha difficoltà a gestire i cambi di abitudini, l’ora solare potrebbe richiedere qualche giorno di adattamento. Per altri, invece, si tratta di un cambiamento che passa quasi inosservato, un piccolo lusso temporale che viene vissuto senza particolari difficoltà.
Perché cambiamo l’ora? Il dibattito sulla sua abolizione
Il passaggio dall’ora legale all’ora solare è una pratica consolidata da decenni, nata da un’esigenza molto concreta: ottimizzare il consumo di energia sfruttando al meglio la luce solare. Durante i mesi primaverili ed estivi, con l’adozione dell’ora legale, si sposta il tempo avanti di un’ora per allungare le ore di luce serale, riducendo così la necessità di illuminazione artificiale nelle abitazioni e negli spazi pubblici.
In autunno, invece, si torna all’ora solare per sincronizzare meglio le ore di luce naturale del mattino con la nostra quotidianità. È una soluzione che molti paesi adottano ancora, sebbene sia stato più volte messo in discussione il reale impatto energetico di questa pratica.
Da qualche anno, si parla di una possibile abolizione del cambio d’ora stagionale, e l’Unione Europea ha discusso a lungo se abbandonare questa alternanza tra ora solare e ora legale, lasciando ai singoli Stati la scelta di un orario fisso. In Italia, per ora, il sistema attuale è ancora in vigore, e il 27 ottobre potremo godere di quella piccola “conquista” di un’ora in più di sonno.