Spettacolo
Paolo Paoloni morto, se ne va il Megadirettore Galattico di Fantozzi
L’attore si spegne all’età di 89 anni. Conosciuto soprattutto per il suo ruolo di Balabam: ecco le sue frasi più celebri
Una triste notizia per il mondo del cinema e non solo. È morto l’attore Paolo Paoloni. Conosciuto ai più per aver interpretato il ruolo di Megadirettore Galattico nei film della saga di Fantozzi, si è spento ad 89 anni.
Interprete di molte pellicole, anche di genere horror, nel corso della sua carriera ha avuto anche alcuni ruoli nella tv. Tuttavia, ha recitato per lo più in commedie, e più al teatro che al cinema. In tempi recenti lo si è visto anche in un episodio di Don Matteo.
Megadirettore Galattico: frasi celebri e battute divertenti nella saga di Fantozzi
Come detto, tuttavia, viene ricordato in maniera forse indelebile nell’immaginario collettivo degli appassionati del genere, e soprattutto del personaggio, come colui che trattava da “cari inferiori” Fantozzi, Filini, Calboni e gli altri impiegati della ditta.
Noto anche come Duca Conte Maria Rita Vittorio Balabam, si tratta forse di uno dei personaggi immaginari più riusciti del cinema italiano dell’epoca. Signore assoluto della Megaditta, la sua crudeltà, unita al fatto che venga descritto come un’entità astratta, ne ha fatto una figura difficilmente dimenticabile.
Queste due sue frasi, probabilmente le più divertenti e celebri:
- “Ma, caro Fantozzi, è questione di intendersi: di terminologie… Lei dice “padroni” e io “datori di lavoro”, lei dice “sfruttatori” e io dico “benestanti”, lei dice “morti di fame” e io “classe meno abbiente”. Ma per il resto la penso esattamente come lei. […] Io, come lei, sono un uomo illuminato, e sono convinto che a questo mondo ci sono molte ingiustizie da sanare. La penso esattamente come lei, e come il nostro caro dipendente Folagra“.
- “Ecco, bisognerebbe che per ogni problema nuovo tutti gli uomini di buona volontà, come me e come lei, caro Fantozzi, cominciassero a incontrarsi senza violenze in una serie di civili e democratiche riunioni, fino a che non saremo tutti d’accordo“.