Politica
Elezioni, cosa dice la legge in vigore sul silenzio elettorale sui social network?
Stop a comizi, riunioni di propaganda elettorale diretta o indiretta in luoghi pubblici o aperti al pubblico ed affissioni prima del voto. Ma cosa dice la legge?
Stop alla propaganda, siamo entrati in quel periodo molto ristretto e particolare in cui è ‘vietato’ fare campagna elettorale: il silenzio elettorale. Un giorno in cui dovrebbe essere azzerata ogni forma di pubblicizzazione di qualsiasi candidatura od opinione politica. Ma cosa dice la legge sul silenzio elettorale del 2022? Come viene disciplinata, attualmente, questa materia, in particolar modo per i social network?
Cosa dice la legge in materia: il testo attualmente in vigore
Partiamo dal centro del nostro argomento: che cos’è il silenzio elettorale? Si tratta di un periodo di tempo, come detto, ristretto – si parla di uno o due giorni al massimo, di solito – in cui non è consentito fare campagna elettorale. La ratio del provvedimento è da ricercarsi nel fatto che il legislatore vuole, in un certo senso, lasciare del tempo agli elettori per riflettere sulla scelta da fare in cabina.
Il silenzio elettorale è disciplinato dalla legge 4 aprile 1956 n. 212, con importanti aggiornamenti negli anni successivi. Essa stabilisce come “sono vietati comizi, riunioni di propaganda elettorale diretta o indiretta in luoghi pubblici o aperti al pubblico ed affissione di stampati, giornali murali o altri manifesti di propaganda nel giorno precedente e in quelli stabiliti per la votazione.
Silenzio elettorale 2022 in strada e sui social network: come funziona
Sì, ma come funziona per i social network? È utile, in vista delle elezioni comunali 2022 e del referendum, sapere cosa dice la legge. In occasione delle ultime elezioni europee, l’Agcom ha predisposto delle linee guida relative alle piattaforme digitali, come Facebook o Google, con le quali sono stati assunti degli accordi sulla parità di informazione. Tuttavia, non si parla di vero e proprio silenzio elettorale sui social. Per cui, diremmo che valgono le stesse regole dell’offline, in un mondo in cui Internet e la vita si somigliano sempre più.