Cronaca
Smog in Campania, Legambiente e Mal’aria 2018: troppi sforamenti
Sono 13 le città ‘sotto la cappa’, ovvero quelle con uno sforamento del tasso di polveri sottili superiore alla soglia consentita. Maglia nera a Napoli e provincia, non va meglio alle province di Caserta e Salerno
La Campania è inquinata dallo smog e non solo. La qualità dell’aria nella regione è a livelli davvero bassi. Lo annuncia Legambiente che, come ogni anno, ha pubblicato “Mal’aria“, un report che segnala le città (e le regioni) il cui tasso di inquinamento supera la soglia accettabile delle polveri sottili.
Smog Legambiente, i criteri per stabilire l’eccesso di polveri sottili
Come si stabilisce ciò? Secondo una soglia limite Pm10, che indica come tetto massimo di concentrazione di polveri sottili la quantità di 50 microgrammi per metro cubo. Legambiente prevede che questa quantità di polveri sottili sia superiore alla soglia al massimo per 35 giorni all’anno.
In parole povere, la concentrazione di polveri sottili può essere superiore a 50 microgrammi per metro cubo solo per 35 giorni su 365; qualora si ecceda, i giorni ‘troppo inquinati’ sono indicati come giorni di sforamento.
Smog in Campania, le province e le città più inquinate
Ebbene, indicati i criteri, vanno riportate anche le città che non sono ‘in regola’. In totale, 13 sono le città ‘sotto la cappa’.
Maglia nera per Napoli e provincia, con record campano a San Vitaliano, con 122 sforamenti all’anno. Segue Pomigliano D’Arco dove i giorni di superamento sono stati 101, e Acerra, con 73 sforamenti all’anno. Presente nella provincia di Napoli anche Volla, con 38 sforamenti.
Non va meglio alla provincia di Salerno, dove Nocera Inferiore e Cava de’ Tirreni hanno una qualità dell’aria piuttosto bassa: 65 giorni di sforamento per la città capofila dell’Agro, 39 per la città metelliana.
Le città capoluogo di provincia a superare nel 2018 la soglia di polveri sottili consentita per legge sono Avellino con 46 sforamenti e Napoli con 37 sforamenti.
Non bene anche la provincia di Caserta, mentre quelle di Benevento e Avellino (in quest’ultimo caso, come detto, eccezion fatta per il capoluogo) non contengono città che superano la soglia. Un quadro, tuttavia, certamente poco felice.