Cronaca
Spari a Nocera, le dichiarazioni del sindaco Torquato su Facebook
Il primo cittadino nocerino ha commentato sui social network i fatti accaduti in questi giorni: “Consideriamo il lato umano. Non giustifichiamo, certo, ma pensiamo a cosa si rompe dentro un ragazzo in questi casi”
Tanti episodi, con grande probabilità tutti collegati tra loro, di un giovane che ha compiuto un gesto folle e insensato. Luca Criscuolo, 27 anni, che soffre di problemi psichici, è l’autore degli spari a Nocera e nell’Agro degli scorsi giorni.
Un fatto che ha viaggiato di bocca in bocca, sul quale in molti hanno opinioni concordanti e non. Il sindaco di Nocera Inferiore Manlio Torquato ha rilasciato alcune dichiarazioni a un quotidiano. Il primo cittadino ha commentato così l’episodio: “Teniamo presente anche l’aspetto umano“.
Una giustificazione? Assolutamente no, se si considera quanto dichiarato dallo stesso sindaco in un commento su un popolare gruppo Facebook dedicato alla città di Nocera Inferiore.
Spari a Nocera, Torquato: “Cosa si rompe dentro un ragazzo in questi casi”
Queste, infatti, le parole di Torquato: “Le mie parole non intendono sottacere la gravità e la responsabilità per i fatti commessi. Quando tutto è accaduto, l’altro ieri, sono sceso in strada e smarrito, come tanti, ho temuto il peggio. Ho visto e mi sono avvicinato a suo padre, Luca, assicurandomi, anche nella giornata successiva, che la situazione fosse sotto controllo. Quel che ho inteso dire invece è che abbiamo anche il dovere di interrogarci su cosa si rompa dentro di noi“.
Le sensazioni provate dal primo cittadino sono legate a un particolare, un aneddoto: “Cosa si rompe dentro un ragazzo di 27 anni di una famiglia onesta, la cui immagine sul profilo Facebook è quella di stringersi al proprio cane addormentandosi? Si tratta di un segno di fragilità e sensibilità insieme. Se sappiamo, perché lo sappiamo, che non è un estorsore, un camorrista, un criminale, neppure per passione“.
Umana comprensione, dunque, ma nessuna giustificazione: “È meno responsabile per questo? Non va punito? No. Ma credo che ognuno di noi, tranne ovviamente le vittime e i suoi familiari (ma forse anche loro, quando tutta questa storia sarà solo un brutto, lontano ricordo) abbia il dovere di lasciare dentro di sé uno spazio pur minimo alla comprensione (non alla giustificazione), all’umanità“.