Cronaca
Berlusconi, Marco Di Nunzio indagato per la questione del ‘testamento colombiano’
L’imprenditore piemontese ha sempre affermato di essere il primo legatario del Cavaliere, scomparso il 12 giugno di quest’anno. Di Nunzio rivendica il diritto a una quota del patrimonio del defunto leader di Forza Italia
La Procura di Milano ha aperto un’indagine sull’imprenditore piemontese Marco Di Nunzio, che sostiene di essere uno degli eredi di Silvio Berlusconi, a seguito di un presunto testamento non olografo sottoscritto in Colombia due anni fa. Le autorità diplomatiche colombiane hanno segnalato alla Procura possibili irregolarità nel documento, portando il pm Roberta Amadeo e il procuratore Marcello Viola a iscrivere Di Nunzio nel registro degli indagati lo scorso luglio, per l’accusa di falsità sul cosiddetto ‘testamento colombiano’ di Berlusconi, come previsto dall’art. 491 del codice penale italiano.
Il ‘testamento colombiano’ di Berlusconi: Di Nunzio afferma di essere il primo legatario
Di Nunzio, 55 anni, ha sempre affermato di essere il primo legatario di Berlusconi, scomparso il 12 giugno di quest’anno. L’imprenditore piemontese rivendica il diritto a una quota del patrimonio del defunto leader di Forza Italia, in particolare il 2% della holding Fininvest Finanziaria di Investimento Spa e la proprietà di tutte le imbarcazioni del fondatore del partito.
Per rafforzare la sua rivendicazione, Di Nunzio ha depositato l’atto il 3 ottobre presso uno studio notarile di Napoli, procedura necessaria affinché il documento fosse considerato valido secondo il diritto italiano, sempre che la sua forma testamentaria venga giudicata idonea.
Nel mentre, questa mattina, Giorgio Perroni, uno dei legali della famiglia Berlusconi, ha confermato l’esistenza di un’indagine in corso sul cosiddetto “testamento colombiano” di Berlusconi. Tuttavia, Perroni non ha rilasciato ulteriori dettagli, limitandosi a ribadire quanto già dichiarato nella lettera inviata alla trasmissione “Report” di Rai3 e resa pubblica il 22 ottobre.
La famiglia Berlusconi, attraverso i suoi legali, ha espresso dubbi sulla veridicità del testamento e ha ribadito la sua fiducia nelle indagini della magistratura milanese, che faranno sicuramente chiarezza sulla vicenda.