Cronaca
Ucraina, Draghi: “I profughi potranno lavorare. Arrivati già più di 20mila cittadini ucraini”
In un “Question Time” alla Camera, il Presidente del Consiglio ha fatto il punto sulla situazione profughi, tra quelli in arrivo e chi è già stato accolto
Il Premier Mario Draghi durante un “question time” alla Camera ha fatto il punto sulla situazione in Ucraina. L’Italia si appresta ad accogliere una mole di cittadini ucraini mai vista prima. In virtù di questi arrivi, che saranno sempre più numerosi, il governo ha messo a punto delle misure dal punto di vista lavorativo, sociale e sanitario per favorire l’integrazione dei profughi.
Ucraina, le parole di Mario Draghi oggi 9 marzo 2022
“Prima di tutto voglio ringraziare a nome del governo e mio personale tutti coloro che si sono mobilitati spontaneamente per sostenere la popolazione ucraina: associazioni di volontariato, terzo settore, amministratori locali imprese, singoli cittadini e famiglie che stanno mandando aiuti e offrendo ospitalità e assistenza ai profughi con grandissima generosità e profonda umanità“, ha esordito così il Presidente del Consiglio, ringraziando colori i quali si sono mobilitati per correre in aiuto dei cittadini dell’Ucraina.
Il numero dei profughi già arrivati in Italia ha sfondato la soglia dei ventimila: “All’8 marzo sono arrivati 21095 cittadini ucraini, oggi sono 23872 principalmente dalla frontiera italo-slovena, oltre il 90 per cento sono donne e bambini: ieri 10500 donne, oggi 12 mila, gli uomini erano 2mila ieri, oggi 2200, i bambini 8500 ieri e oggi 9700. Il flusso è certamente destinato ad aumentare“.
Il Premier ha poi continuato: “Voglio ringraziare tutte le forze politiche e in particolare l’opposizione per la grande prova di unità e spirito costruttivo in questa crisi, sono certo che l’Italia farà la sua parte fino in fondo, come sempre nel dramma, nell’emergenza, nel terrore ci scopriamo migliori di come pensiamo di essere” facendo riferimento ad una volontà comune che ha unito tutto il Parlamento.
Coloro i quali vorranno lavorare, potranno farlo: “Per i profughi ucraini che vogliono svolgere attività lavorativa abbiamo previsto una prima misura che consente loro sulla base della sola richiesta del permesso di soggiorno ed in deroga alle quote del decreto flussi di lavorare sia in forma autonoma che stagionale“.
Dal punto di vita sanitario “i profughi o fanno il tampone ogni 48 ore o accettano di vaccinarsi“.