Cronaca
Zero Waste Challenge: cos’è e perché bisognerebbe provarla
La sfida zero sprechi: la “Zero Waste challenge” è un invito a produrre rifiuti indifferenziabili, con l’obiettivo di inviare il meno possibile in discarica.
Zero Waste Challenge, ovvero vivere senza sprechi. Un concetto che si è diffuso come stile di vita grazie a Bea Johnson, autrice del blog e dell’omonimo best-seller Zero Waste Home, pubblicato nel 2008. “Rendete leggera la vostra vita!”. È questo il consiglio di Bea Johnson dopo che lei e la sua famiglia sono riusciti a diminuire il budget familiare del 40% riducendo i loro rifiuti a meno di un litro l’anno.
Senza dubbio il lettore deve essere consapevole, prima di acquistare il libro, che si tratta di un manuale leggermente estremista, ma senz’altro utile. All’interno, infatti, troverete consigli utili su come riutilizzare le cose ed evitare gli sprechi e soprattutto su come pensare due volte prima di acquistare.
Inoltre, scoprirete il percorso dell’autrice che, anche se con qualche difficoltà iniziale, è riuscita piano piano ad adattarsi ad un nuovo stile di vita. Bea Johnson in questo libro racconta a cuore aperto tutti i vantaggi che ha ottenuto sposando questo nuovo modo di vivere.
Zero Waste Challenge, cos’è e cosa significa
Ma veniamo a noi: in cosa consiste, sostanzialmente, la “Zero Waste Challenge?” La traduzione letterale è “La Sfida Zero Sprechi”. Si tratta, infatti, di abituarsi a vivere senza produrre rifiuti indifferenziabili , abbandonando ogni abitudine che generi spazzatura.
A primo impatto può sembrare un’impresa impossibile da condurre ma, pensandoci, durante il quotidiano ci sono davvero molte piccole abitudini che si possono tranquillamente migliorare, aiutando l’ambiente ma anche le nostre tasche.
Come iniziare? Semplice: cominciate con eliminare del tutto le buste di plastica e comprarne una riutilizzabile. L’unica accortezza necessaria sarà quella di pulirla a fondo per evitare residui di cibo e odori sgradevoli. Acquistare cibo sfuso può essere utile.
Prediligete tutto quello che potete comprare senza packaging. Ricordate che il pacchetto (che il più delle volte contiene plastica) è una delle voci di spesa dell’azienda produttrice che ricarica sul compratore questo costo. Conservate i contenitori in vetro, lavateli e riutilizzateli per gli alimenti o per farne altri usi. Oltre ad essere molto più sostenibile della plastica, si presta a essere lavato e sterilizzato con molta facilità.
Eliminate del tutto il mono-uso in casa e quando uscite per fare compere portate con voi delle borse di tela per tutti i giorni. L’ideale è tenerle in macchina, in borsa, nello zaino, in modo da averle sempre a portata di mano e non restare mai senza.
Perché ridurre la plastica?
Ridurre la plastica nell’ambiente è fondamentale se si vuole preservare la vita degli ecosistemi e diminuire l’inquinamento da plastica. L’ONU, infatti, ha definito quest’ultimo il più pericoloso in assoluto. Gli effetti sono in grado di causare danni irreversibili al pianeta, con ovvie conseguenze anche alla salute dell’uomo.
Ancora, il WWF, nella campagna legata ai tempi della lotta alla plastica negli oceani e nel mare, dichiara: “Più di 33 mila bottigliette di plastica finiscono nel Mediterraneo ogni minuto“. Dati sconcertanti che, purtroppo, tendono ad aumentare sempre più. Ma è insieme, contribuendo uno ad uno e adottando uno stile di vita meno gravoso, che possiamo realmente fare la differenza.